Come capire a grandi linee che tipo di materiale abbiamo davanti senza avere scheda tecnica, specifiche prodotto e l’ausilio dei nostri fidati strumenti di laboratorio?
Essendo dotati di intelligenza intuitiva il nostro stesso essere umani ci porta immediatamente a fare affidamento su ciò che più ci è familiare: i nostri 5 sensi.
IL TATTO.
Il primo senso che entra in gioco nella nostra indagine è il tatto tramite il quale possiamo soppesare oltre alla durezza anche la flessibilità e distinguere superfici lisce, “vellutate” o “setose” da superfici più “gommose” o con grip, oppure più scivolose fino ad essere come lubrificate.
Nelle giuste mani, queste percezioni, si traducono in reali ricette di polimeri, elastomeri, additivi con percentuali ben definite e caratteristiche programmate, che fanno dell’esperienza la chiave per raggiungere il risultato sperato.
La nostra pelle è il confine estremo tra noi stessi e il mondo che ci circonda, rendendo possibile la percezione dell’esterno in ogni centimetro. L’impatto di ciò che entra in contatto con la nostra pelle e delle reazioni che può provocare è legato a doppio filo con la biocompatibilità cutanea dei materiali che rendono fondamentale la gradevolezza e il confort nell’uso di dispositivi IOT ( come ad esempio gli smartwatch).
I nostri TPE MARFRAN.MED® rispondono appieno sia a esigenze di comfort e gradevolezza che ai requisiti di biocompatibilità richiesti per i dispositivi medicali o di protezione individuale ed il packaging farmaceutico, rendendoli candidati ideali per qualunque dispositivo indossabile o comunque a contatto prolungato con la pelle umana.
Non vediamo l’ora di approfondire gli altri 4 sensi.